UNI LAZIO - UNAIT: COME ERAVAMO…

La storia dell’associazione naturista UNI Lazio, ora UNAIT, è la storia di una piccola associazione capace di grandi cose.

Essa è stata fondata da un gruppo di ex soci del Club Etruria a seguito di dissensi in seno a quest’ultima associazione a suo tempo fondata dai coniugi Claudio Ranieri e Ada Coppi.

Il primo gruppo di soci era formato da Carlo Consiglio, Giuseppa Clelia Spadaro detta Giuseppina, Carla Botter, Stefano Ciafrone, Valerio Recchioni, Cecilia Rocchi e Fabio Perfetto, che firmarono l’atto costitutivo del 13 dicembre 1995, dando vita così alla sezione locale dell’Unione Naturisti Italiani con iniziative ed obiettivi autogestisti e riferiti al proprio ambito locale e regionale.

L’attività che veniva svolta era mirata soprattutto alla diffusione dei principi del naturismo attraverso conferenze tenute principalmente da Carlo Consiglio e la continua opera informativa presso la storica spiaggia di Capocotta.

L’Uni Lazio era, nel contempo, molto presente nel sollecitare le forze politiche del Comune di Roma affinché venisse riconosciuta ufficialmente la pratica del naturismo a fronte di progetti del Comune stesso che intendevano regolamentare l’intera area sottraendola a decenni di illegalità diffusa. Al tempo stesso, con il decreto del 29 marzo 1996, il Ministero dell’Ambiente istituiva che tale zona fosse inserita nella Riserva Naturale Statale “Litorale Romano” quale zona 1 (di massima protezione). In seguito la stessa area dunale, sarà protetta anche dalla Comunità Europea e dallo Stato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Ambientale (ZPS), ciò a sottolineare il gran pregio ambientale del luogo.

Nel frattempo, il 7 gennaio 1997 fu redatto un nuovo atto costitutivo che fu registrato a Roma nell’Ufficio del Registro Atti Privati. In quel primo periodo i più attivi erano Carlo Consiglio (presidente), Giuseppina, Stefano Ciafrone e Carlo Domenichini.

Sempre nel mese di gennaio del 1997, sollecitata da vari incontri dell’UNI Lazio con forze politiche e soprattutto con il Consigliere comunale Pino Galeota, la II° Commissione Consiliare del Comune di Roma approvava la proposta di delibera che intendeva destinare una parte della spiaggia di Capocotta al naturismo. Quando però la proposta fu sottoposta al Consiglio comunale la stessa non poté essere approvata per l’ostruzionismo di Alleanza per Roma. Bisognerà attendere il 1999 quando il Comune di Roma, guidato dall’allora Sindaco Francesco Rutelli, a seguito dell’accordo di tutte le forze politiche, approvava la delibera n. 104 in base alla quale spiagge libere attrezzate avrebbero potuto essere destinate alla pratica del naturismo. Tale delibera veniva applicata individuando un tratto di circa 200 m. della spiaggia di Capocotta, all’altezza del chilometro 9,200 della via litoranea. Ciò ha comportato la costruzione di un nuovo chiosco, inizialmente bloccato dalla Commissione Statale Riserva del Litorale, che poi a seguito delle assicurazioni di tutela ambientale espresse dall’UNI Lazio ha revocato la sua posizione nella primavera del 2000. L’UNI Lazio, intanto, a seguito di alcuni dissensi interni, aveva eletto Paolo Guerra come nuovo Presidente, che tenne l’incarico per circa un anno per poi riconsegnarlo a Carlo Consiglio.

Il 26 maggio 2000 – alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma Loredana De Petris, del Consigliere comunale Pino Galeota, dell’UNI con Gianfranco Ribolzi, Paolo Guerra, Giuseppina Spadaro, Carlo Consiglio, della stampa, di tanti ospiti e molti naturisti– è avvenuta l’inaugurazione ufficiale di un’area della spiaggia di Capocotta quale prima spiaggia libera in Italia dove è possibile praticare il naturismo tutelati dalla legalità. Un passo storico per il naturismo italiano, il primo vero riconoscimento istituzionale anche se poi la stessa spiaggia purtroppo non sarà mai quello che avrebbe dovuto essere.

Successivamente l’UNI Lazio ha sollecitato anche gli organi regionali affinché fosse promosso il turismo naturista destinando a tale pratica strutture e campeggi. Questa era infatti la finalità della proposta di legge regionale, che fu presentata a Roma il 6 dicembre 2001 (primo firmatario il Vice Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Renzo Carella), per dare spazi e certezze giuridiche a tutti i cittadini che volevano liberamente esercitare la pratica del naturismo e del nudismo ad esso collegato. Tale proposta non poté essere approvata per il termine della legislatura.

Intanto questi eventi e tutte le battaglie condotte a favore dei diritti dei naturisti, amplificate dalla capacità di Paolo Guerra di essere presente come associazione sugli organi di stampa locali e nazionali con centinaia e centinaia di articoli, interviste radiofoniche e televisive, hanno dato all’UNI Lazio un’enorme visibilità che, per la serietà delle richieste, ci ha posto nella favorevole posizione di interlocutori delle Istituzioni a tutti i livelli. Ciò portò l’UNI Lazio a confrontarsi con il Parlamento sollecitando le forze politiche più sensibili all’approvazione di una legge nazionale capace di regolamentare il naturismo nel nostro Paese. Eravamo nella XIV legislatura (2001/2006): alla Camera erano state presentate le proposte di legge dell’On. Massidda (C.286) e dell’On. Pecoraro Scanio (C. 961), al Senato quella dell’On. Turroni (S. 153) quando, Il 28 luglio 2004, con grande sostegno della FENAIT, fu presentato per iniziativa parlamentare dell’On. Franco Grillini il disegno di legge C. 5194, con oltre 40 cofirmatari dell’area del centro sinistra. Un disegno di legge innovativo rispetto ai precedenti poiché introduceva la depenalizzazione dell’articolo 726 del codice penale‘atti contrari alla pubblica decenza’. In tale occasione, per iniziativa dell’UNI Lazio ma con il sostegno e la partecipazione della FENAIT e delle associazioni aderenti, ebbe luogo una manifestazione di sostegno davanti Montecitorio.

Numerosi naturisti, provenienti da tutte le associazioni naturiste federate hanno mostrato orgogliosamente davanti al Parlamento cartelli ai cittadini ed alla stampa per sostenere l’iniziativa dell’On. Grillini e per sollecitarne una rapida approvazione, nonché per partecipare all’interno di Montecitorio alla conferenza stampa con On. Franco Grillini e alcuni altri cofirmatari.

 

 

Nel frattempo, l’UNI Lazio aveva quasi completamente abbandonato la frequentazione della spiaggia naturista di Capocotta su cui insistevano varie problematiche mai risolte: dall’invasione di fruitori tessili alla mancata tutela ambientale di un vero e proprio patrimonio naturalistico. Intensa e agguerrita è stata la battaglia condotta per anni dall’UNI Lazio per restituire tale lembo di paradiso alla corretta fruizione naturista ma gli interessi economici di pochi e la colpevole connivenza di alcuni poteri politici hanno avuto la meglio.

L’UNI Lazio cominciò quindi a frequentare le altre spiagge del litorale laziale con tradizionale frequentazione naturista: in particolare la spiaggia dell’Arenauta a Gaeta e la spiaggia delle sabbie nere di Santa Severa.

Si tenne poi a Roma nel gennaio 2005, sempre per iniziativa dell’UNI Lazio, un Convegno internazionaleorganizzato dalla FENAIT e dalla Commissione Speciale Turismo del Comune di Roma allo scopo di creare un importante momento di riflessione e progettazione sul futuro del naturismo nel nostro Paese. Al Convegno hanno partecipato tra i relatori i massimi dirigenti dell’INF, gli Onorevoli Franco Grillini e Paolo Cento presentatori alla Camera dei Deputati di due proposte di legge sul naturismo, nonché Pino Galeota, Presidente della Commissione Consiliare per il Turismo del Comune di Roma e Gianfranco Ribolzi Presidente della Federazione Naturista Italiana.

Nella primavera del 2006 l’UNI Lazio fece presentare alla Regione Lazio, la proposta di legge regionale precedentemente decaduta, aggiornata e migliorata, dall’allora assessore all’Ambiente, Angelo Bonelli. Di lì a poco però lo stesso si dimise perché eletto in Parlamento dove anch’egli presentò alla Camera un progetto di legge sul naturismo.

In quegli anni, come accennato prima, l’UNI Lazio frequentava principalmente la spiaggia dell’Arenauta a Gaeta e quella delle sabbie nere a Santa Severa: luoghi nei quali aveva intrapreso azioni ed iniziative mirate al riconoscimento ufficiale del naturismo presso i rispettivi comuni. Presso il Comune di Gaeta l’UNI Lazio, in collaborazione con il Comitato di difesa della Spiaggia dell’Arenauta (guidato da Francesco De Gennaro, oggi presidente dell’UNI Campania), ebbe numerosi incontri con l’allora assessore al Demanio e con il Sindaco. La trattativa culminò con la presentazione di un progetto da parte dell’UNI Lazio per destinare ufficialmente un tratto della spiaggia dell’Arenauta alla pratica del naturismo. Nell’estate 2007, sempre in collaborazione con il Comitato di difesa della Spiaggia dell’Arenauta, organizzammo un grande raduno naturista con conferenza stampa sulla splendida spiaggia dell’Arenauta per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali. Il raduno naturista ebbe molto successo anche grazie all’adesione giunta pubblicamente degli onorevoli Grillini e Poretti.

Contemporaneamente, un lavoro analogo, veniva svolto dall’UNI Lazio presso il Comune di Santa Marinella competente relativamente alla spiaggia delle sabbie nere di Santa Severa. Nel 2007 infatti, grazie soprattutto all’impegno particolare dell’allora Segretario Gino Palumbo, l’UNI Lazio aveva ottenuto che il Comune di Santa Marinella inserisse nel PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili) la previsione di uno spazio naturista presso la spiaggia delle Sabbie Nere. Tale deliberazione si perse poi, come spesso accade, tra i meandri della burocrazia, del succedersi delle Giunte comunali nonché nella latitanza della Regione Lazio. Di lì il nostro impegno, in anni recenti, ad intensificare la frequentazione della spiaggia occupandoci anche di mantenere integra la naturalità del luogo, instaurare nuovi rapporti con l’amministrazione locale nonché tessere rapporti ed alleanze con le associazioni del territorio. Nel 2012 il Comune di Santa Marinella ha provveduto ad una nuova adozione del testo del PUA del 2007 confermando la previsione di uno spazio naturista. Nel 2013 il Comune è andato poi ad elezioni, confermando il Sindaco uscente dal quale siamo stati recentemente ricevuti. Al momento non abbiamo certezze su quanto possa avvenire nel prossimo futuro relativamente alla creazione di questo nuovo spazio naturista, soprattutto riguardo ai tempi di attuazione e possibili varianti, siamo però decisi a continuare a lavorare con serietà ed impegno come abbiamo sempre fatto a favore del naturismo.

 

Sono passati 19 anni dalla stesura del primo atto costitutivo dell’UNI Lazio e di cose ne sono state fatte molte: qui ho voluto riportare soltanto gli eventi più significativi, quelli cioè che al di là dei risultati ottenuti hanno spesso “aperto una breccia” nel panorama del naturismo italiano.

Oltre le persone citate nel testo, voglio dire che sono state molte le persone, del passato e del presente, che hanno contribuito, ognuno a suo modo, in questo cammino. Io stessa ho avuto un ruolo attivo in tutti gli eventi citati: iscritta all’UNI Lazio dal 1999, ben presto entrata nel Consiglio Direttivo (dove sono tutt’ora), sono stata Segretario negli anni 2001/2004, poi eletta anche nel Consiglio Direttivo della FENAIT.

Il Prof. Carlo Consiglio, Presidente Onorario è il simbolo e pilastro dell’associazione stessa.

Esprimo un sentito ringraziamento a tutti i naturisti che hanno scelto di far parte dell’UNI Lazio e che continueranno con noi il nostro cammino.